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CrossFit: pregi e difetti di questa disciplina

Il CrossFit è una tipologia di allenamento nata negli Stati Uniti ed approdata qualche anno fa anche da noi. Negli ultimi tempi sta avendo un vero e proprio boom di notorietà, dovuto in parte al fenomeno di moda, ma sopratutto alla sua grande efficacia.

Alla fine degli anni ’70 Greg Glassman estrapolò alcune delle tecniche di addestramento dei Marines, integrandole in un programma molto efficace, adattandolo al grande pubblico. Nel 1995 aprì la sua prima palestra, a Santa Cruz (California), vedendo crescere negli anni  la sua popolarità, fino a fondare, nel 2000, la CrossFit, Inc.

L’azienda conta oggi migliaia di palestre affiliate (in gergo si chimano Box) sparse in tutto il mondo, con numerosi atleti che si avvicinano quotidianamente a questa disciplina.

In cosa consiste il CrossFit?

E’ un programma di rafforzamento e condizionamento fisico, basato su movimenti funzionali eseguiti ad alta intensità, codificati in una sequenza ben definita, con l’obiettivo dichiarato di migliorare la forma fisica. La parola stessa indica la multidisciplinarità: Cross in inglese significa incrociare o intersecare, riferendosi alle diverse discipline da cui attinge, e Fit, molto semplicemente, sta per fitness.

Sostanzialmente si tratta di eseguire una successione di esercizi aerobici e/o anaerobici, con tempi e pause ben scadenzate. Molti esercizi sono eseguiti a corpo libero (plank, piegamenti, trazioni, ecc), molti altri con l’ausilio di attrezzi di varia natura (kettlebell, clave, corde nautiche, bilancieri della pesistica, palle mediche, ecc).

Il modello di Business

La CrossFit, inc. ha costruito nel tempo un vero e proprio impero finanziario, con dietro preparatori di altissimo livello, che studiano ed elaborano le diverse metodologie, seguendo una sequenza logica e ponderata per ogni circuito che viene proposto. Il vantaggio è che, oltre ad un veloce sistema per tornare in forma e/o migliorare in maniera progressiva, vengono allenate anche tutta una serie di competenze che in altri sport sarebbero, forse, solo accennate. Qui invece si ottimizza l’abilità fisica in ognuno dei 10 domini di fitness riconosciuti:

  • resistenza cardiorespiratoria: capacità dei polmoni e del cuore di assorbire e trasportare adeguate quantità di ossigeno ai muscoli in attività;
  • resistenza muscolare: capacità fisica che permette di sostenere un determinato sforzo il più a lungo possibile;
  • forza: la capacità di vincere una resistenza esterna o di opporvisi con un impegno muscolare;
  • flessibilità: ovvero migliorare l’arco di movimento di un’articolazione;
  • potenza: la capacità di produrre forza nel minor tempo possibile;
  • velocità: eseguire un esercizio nel minor tempo possibile;
  • coordinazione: l’abilità di combinare una serie di movimenti distinti;
  • agilità: l’abilità di diminuire il tempo di transizione da una serie di movimenti a un’altra;
  • equilibrio: l’abilità di controllare la posizione del proprio corpo nello spazio;
  • precisione: l’abilità di controllare un movimento in una direzione o a un’intensità specifica.

Non è tutto oro quel che luccica

Detto in questi termini il CrossFit risulta essere incredibile e ci si chiede come mai non si faccia solo questo. In effetti ha un’enorme diffusione: è utilizzato per la preparazione di molti sport, è usato anche per l’allenamento delle forze speciali di diversi paesi nel mondo e non c’è palestra oramai che non proponga un’attività simile. Però questo sistema ha anche dei limiti, che a volte non sono neanche così banali.

I limiti “della moda” del Crossfit:
  • è un modello standartizzato di un business mondiale e per farne parte bisogna pagare cifre non indifferenti (per i corsi da istruttore e per l’affiliazione al circuito ufficiale), da qui l’escamotage tutto italiano di inventarsi nomi altisonanti, che a volte ingannano gli utenti. Tutto il discorso della professionalità degli istruttori decade quando ci si affida a gente che improvvisa, senza nessun criterio o senso logico. Secondo politiche molto restrittive, non si può pubblicizzare, commercializzare, promuovere o incentivare in alcun modo affari o servizi utilizzando il marchio CrossFit anche se si è in possesso di un Certificato di Trainer L1 (ossia se si è superato l’esame Livello 1). Per controllare se la palestra che avete scelto è veramente affiliata, basta andare sito ufficiale ed effettuare una breve ricerca. Cosa che consiglio caldamente.
  • non è adatto, ovviamente, a coloro i quali hanno delle problematiche articolari, ernie del disco, malattie cardiovascolari, pressione alta e aritmie.
  • la filosofia stessa del CrossFit, che incoraggia i partecipanti a superare costantemente i propri limiti, porta a puntare sulla quantità piuttosto che sulla qualità, sporcando il movimento. E gli infotuni sono sempre in aguato. Hak, Hodzovic e Hickey nel 2013 hanno evidenziato l’alto tasso di infortuni, stimando approssimativamente 3 incidenti ogni 1000 ore di allenamento. Gli infortuni più ricorrenti sono tronco, schiena o collo per il 29%, gambe o ginocchia per il 25%,  e la spalla per il 15%.

Piccolo glossario del Crossfit

AMRAP (As Many Rounds As Possible)

Realizzare il maggior numero possible di ripetizioni in un determinato tempo.

BOX

È la palestra dove si pratica Crossfit

AFAP (As Fast As Possible)

Significa eseguire l’allenamento nel minor tempo possibile.

Unbroken

Realizzare il maggior numero di ripetizioni o la percorrere la maggior distanza possibile senza interruzioni fino al termine.

ROM (Range Of Motion)

L’ampiezza del movimento.

WOD (Workout Of the Day)

È il circuito/allenamento del giorno.



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